La visita del Duomo di Sant’Andrea Apostolo di Portogruaro consente di entrare in contatto con più di quattro secoli di religiosità, storia, arte e cultura del territorio.
Con questa audio guida la parrocchia desidera dare il benvenuto a tutti i visitatori e accompagnarli con delle informazioni semplici, essenziali e dettagliate a gustare la bellezza che l’arte esprime nelle opere che impreziosiscono questo tempio.
Il Duomo prende il posto della primitiva chiesa di Sant’Andrea sullo stesso asse con l’abside e la facciata invertite.
La vecchia chiesa fu demolita in seguito alle precarie condizioni in cui si trovava, bisognosa di essere restaurata in molte sue parti e soprattutto diventata ormai troppo piccola per le regolari funzioni religiose.
Il progetto iniziale fu di Pietro Bettini vissuto tra il 1740 e il 1821, successivamente rivisto da padre Buratti e portato a compimento da Antonio De Marchi (1781-1867).
Internamente, il Duomo è lungo circa 53 metri, dei quali 20 metri sono del profondo presbiterio; la larghezza al transetto è di circa 29 metri; la cupola centrale è alta circa 24 m.
I lavori si protrassero per ben quarant’anni da quando il vescovo Bressa pose la prima pietra, il 4 agosto 1793. La consacrazione avvenne il 4 agosto 1833 ad opera del vescovo diocesano Monsignor Carlo Fontanini.
Il materiale utilizzato per la costruzione proviene anche da altre chiese nel frattempo demolite come l’Oratorio del Santo Spirito, la chiesa di San Gottardo, quella di San Giacomo e, nel 1830, la chiesa di San Francesco.
Chiesa e convento di S. Francesco demoliti nel 1830
Dal 1586 al 1974 Portogruaro fu sede vescovile e il Duomo fungeva da chiesa Ausiliare o Concattedrale. Nel 1974 la sede vescovile fu traferita a Pordenone, sotto l’episcopato di Abramo Freschi, mentre già nel 1971 la Diocesi aveva assunto il nome di “Concordia-Pordenone”.
Questa guida condurrà alla scoperta di importanti opere provenienti dalla vecchia Parrocchiale, dalla chiesa di San Francesco e dalle requisizioni napoleoniche.
Diversi sono stati gli interventi di restauro effettuati sulle opere d’arte del duomo, soprattutto grazie alla tenace intraprendenza del mio predecessore Mons. Pietro Cesco.
Si è iniziato nel 2006 con le «Storie di Sant'Andrea» di Pompeo Amalteo, «L'ultima cena» di Sante Peranda nel 2007, la «Presentazione di Gesù al tempio» di Giovanni Martini nel 2008, la «Crocifissione» di Palma il Giovane nel 2009, e ultimo ma non ultimo il restauro nel 2017 del «Crocifisso» ligneo del XIV secolo di autore ignoto, ma di notevole interesse artistico. Nel 2009 è stato pure restaurato l'Organo che ormai era diventato afono. Il restauro l'ha riportato allo stato perfomante originario.
Per chi desiderasse conoscere meglio la storia del Duomo, può richiedere alla parrocchia il ricco volume «La pieve di Sant’Andrea Apostolo in Portogruaro» di Roberto Sandron.
Ci auguriamo che l’audio guida installata nel nostro sito, insieme alla breve guida cartacea in distribuzione presso l'apposito contenitore, faciliti la visita e la renda più gradevole. Salutiamo i visitatori del Duomo e della città di Portogruaro.
Il parroco Mons. Giuseppe Grillo
1.A - “Incredulità di S. Tommaso” di Eugenio Bonò (Portogruaro 1806-1893), dimensioni: 390 per 210
centimetri.
Copia dell’omonimo dipinto di Cima da Conegliano eseguita in occasione della vendita dell’originale alla
National Gallery di Londra nel 1871.
Nel 1504 Giovanni Battista Cima da Conegliano, nato nel 1459 e morto nel 1517, esegui l’opera per la chiesa di
S. Francesco.
Descrizione...
APPROFONDIMENTO
The Transfer of Cima's
'The Incredulity of S. Thomas'
di Martin Wyld e Jill Dunkerton
London National Gallery Technical
Bullentin, Volume 9, 1985
BROCHURE DEL SAGGIO
"L'INCREDULITÀ ALLA NATIONAL GALLERY DI LONDRA
Margherita Albertario Fasoli, “Gesù Misericordioso con S. Giovanni XXIII e S. Giovanni Paolo II”, olio su tela, cm.193x67, 2011
“Madonna col Bambino e i Santi Rocco e Sebastiano che intercedono per la città di Portogruaro” Scuola di Palma il Giovane, prima metà XVII secolo, dimensioni 312 per 208 cm. Palma il Giovane ha vissuto a Venezia
tra il 1544 e 1628.
Il dipinto era stato eseguito per il precedente Duomo di S. Andrea, poi demolito nel 1793. Da questa pala è
tratta la famosa veduta di Portogruaro raffigurata in molte stampe successive.
Descrizione...
“Sant’Antonio” di Valentino Panciera detto Besarel (Astragàl di Zoldo 1829 -Venezia 1902), scultura in legno del 1901 circa, alta 130 cm circa.
“Immacolata Concezione con S. Anna e S. Floriano” di Gregorio Lazzarini (Venezia 1665 -Villabona 1730),
realizzato nel 1718, 325 per 150 centimetri. Eseguito per la chiesa di San Francesco, demolita nel 1830.
Descrizione...
“Resurrezione di Cristo” Scuola di Palma il Giovane, fine XVI secolo, dimensioni 222 x 137 centimetri.
Palma il Giovane ha vissuto a Venezia tra il 1544 e il 1628. Il dipinto è stato eseguito per il precedente
Duomo di S. Andrea.
Descrizione...
“Angeli che reggono un simbolo eucaristico”, affresco nella lunetta in fondo alla navata destra di Tiburzio Donadon (Motta di Livenza 1881 - Pordenone 1961). Epigrafe dedicata ad Antonio SPIGA: "AD ANTONIO SPIGA GIURECONSULTO/ DELLO EDIFICAMENTO/ DI QUESTO TEMPIO/ SINGOLARMENTE BENEMERITO/ IL MUNICIPIO DI PORTOGRUARO/ IN SEGNO DI GRATO ANIMO/ P[OSE]/ AN[NO] MDCCCXXXIII."
6.S “Madonna della Salute”. affresco nella lunetta in fondo alla navata sinistra di Tiburzio Donadon (Motta
di Livenza 1881 - Pordenone 1961). L’opera è stata realizzata tra il 1923 e il 1925.
Epigrafe dedicata al Vescovo Carlo Fontanini:
"IL MUNICIPIO DI PORTOGRUARO NELL’ANNO 1833 POSE QUESTO
RICORDO A CARLO FONTANINI, VESCOVO DI CONCORDIA, ILLUSTRE PER PIETÀ, DOTTRINA, ELOQUENZA, CHE CON GRANDE
FORZA D’ANIMO PRESE LA DECISIONE DI PORTARE A COMPIMENTO QUESTO TEMPIO, GIÀ FONDATO DAL VESCOVO GIOVANNI
MARIA BRESSA E, PORTATOLO A COMPIMENTO, LO DEDICÒ.""
Cantoria destra dell'abside
Pomponio Amalteo - La Vocazione di Sant'Andrea
Pomponio Amalteo - La Predicazione
Pomponio Amalteo - La Condanna
7.2 Pomponio Amalteo, Motta di Livenza. 1505 - San Vito al Tagliamento. 1588, tre pannelli con le storie di Sant’Andrea Patrono della Città di Portogruaro inseriti nella balaustra della cantoria di destra:“La Vocazione”, “La Predicazione”, “La Condanna”, 1546. I pannelli hanno dimensioni: 60 per 112 centimetri e sono stati restaurati nel 2006.
Cantoria sinistra dell'abside
Ignoto - Ultima Cena
Pomponio Amalteo - La Crocifissione”
Pomponio Amalteo - La Sepoltura
8 - Due pannelli, con le storie di Sant’Andrea Patrono della Città di Portogruaro, di Pomponio Amalteo, nato a Motta di Livenza nel 1505 e morto a San Vito al Tagliamento nel 1588. I pannelli sono inseriti nella balaustra della cantoria di sinistra e rappresentano “La Crocifissione” e “La Sepoltura” di Sant’Andrea del 1546. È stato aggiunto un terzo pannello raffigurante l'"Ultima Cena" di autore ignoto e di incerta data di esecuzione. I pannelli hanno tutti dimensioni: 60 per 112 cm e sono stati restaurati nel 2006.
“La caduta di Saulo”, di Ignoto del XVI secolo. Dimensioni 200 per 150 cm. Mostra analogie col dipinto di pari soggetto di Nicolò Dell’Abate conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma ciò non è sufficiente né per un’attribuzione, né per una datazione certa. Esisteva già nel Duomo precedente.
Saulo era il nome di San Paolo quando perseguitava i cristiani. Mentre si recava a Damasco per imprigionare dei cristiani fu avvolto da una luce e cadendo a terra Gesù direttamente gli chiede perché con tanto zelo perseguita i suoi figli. Dopo la conversione San Paolo diventa l’apostolo delle genti.
“Presentazione di Gesù al Tempio” di Giovanni Martini. Il pittore è nato probabilmente a Tolmezzo nel 1455
circa e morì a Udine nel 1535. L'opera è 267 cm alla base ed è alta 440 cm. Venne eseguita per l’altare della
Confraternita della Ceriola del precedente Duomo di Sant'Andrea e fu installato proprio il 2 febbraio del
1513. Il dipinto è stato restaurato nel 2009 riportandolo alle dimensioni originali.
Descrizione...
“Vergine col Bambino e i Santi Giacomo Apostolo e Antonio Abate” di Pomponio Amalteo
(Motta di Livenza 1505 - San Vito al Tagliamento 1588). Il dipinto è stato realizzato nel 1583,
dimensioni 150 per 220 cm. Eseguito per il precedente Duomo di S. Andrea.
Descrizione...
San Gregorio Magno
riformatore della musica sacra
Guido D’Arezzo
che detta le note musicali
I GRANDI DELLA MUSICA SACRA, Papa Gregorio Magno e Guido d’Arezzo.
Di fronte all’organo, nella cantoria di sinistra, sono poste due delle quattro tele di Umberto Martina,
vissuto nella provincia di Pordenone tra 1880 e il 1945. Ciascuna ha dimensioni 400 per 180 cm
come le altre: a sinistra “Papa Gregorio riformatore della musica sacra” e, a destra, “Guido D’Arezzo
che detta le note musicali”. Le tele sono state realizzate nel 1934.
Anche questa cantoria è dotata di un Organo del tipo Consoli-Rodgers, 2000. La consolle-elettrofono è
collocata alla base del pilastro sinistro del transetto.
L'organo collocato nella cantoria dirimpetto a quella che ospita lo Zanin è un ibrido realizzato dalla ditta Giovanni Consoli di Locorotondo (Ba) utilizzando come consolle un elettrofono Rodgers modello 535 ed è stato donato da Luisa vedova di Gianfranco Luigi Franceschetti in memoria del marito. Il 10 dicembre 2000 lo strumento veniva benedetto dal neoconsacrato vescovo diocesano monsignor Ovidio Poletto e inaugurato con un concerto del maestro Marco Poli, come si ricava dalla stampa diocesana, «responsabile della promozione e vendita del settore organi liturgici Rodgers».
Re Davide
canta le lodi del Signore
S. Cecilia,
patrona dei musicisti
Storia della musica, quattro tele di Umberto Martina (Dardago 1880 -Tauriano 1945), ciascuna ha dimensioni 400 per 180 cm. Nella cantoria di destra sono poste accanto all’organo: “Re Davide canta le lodi del Signore”, “S. Cecilia, patrona dei musicisti”, 1934 L’organo è stato realizzato da Beniamino Zanin nel 1910 ed è stato restaurato nel 2009.
San Matteo
San Marco
San Luca
San Giovanni
Umberto Martina, (Dardago, Pordenone 1880 -Tauriano, Pordenone 1945), Quattro affreschi con gli Evangelisti sui pennacchi della cupola, 1934. Ogni evangelista è riconoscibile dal suo simbolo caratteristico: San Matteo e la Figura Umana - San Luca e il Toro - San Marco e il Leone - San Giovanni Evangelista e l'Aquila - .
Sotto la cupola al centro del transetto, incassata nel pavimento, si trova la lastra marmoria dedicata al
vescovo Carlo Fontanini:
"FIGLIO DELLA SANTA CHIESA/ CARLO FONTANINI/ SACERDOTE DELLA CONGREGAZIONE DELLA
MISSIONE/ VESCOVO DI CONCORDIA/ PRELATO DOMESTICO/ ASSISTENTE AL SOGLIO PONTIFICIO/ CONTE ROMANO/ UOMO/ PER
ELOQUENZA, SAPIENZA E CARITÀ/ INSIGNE/
VISSE 82 ANNI, 22 DI EPISCOPATO/ MORÌ IL 1° NOVEMBRE/ 1848/ DEL
CLERO E DEL POPOLO/ PADRE/ ADDIO PER SEMPRE"
Valentino Panciera detto Besarel (Astragàl di Zoldo 1829 - Venezia 1902), “Gruppo della Madonna della Salute e Angeli”, scultura in legno, 1893, cm 170.
Antonio Marsure (Pordenone 1807 - Udine 1855), tre pannelli in stucco e gesso con le storie di S. Andrea sulla balaustra del pulpito, 1831 circa: “La professione di fede”, cm 103x56, “La predicazione”, cm 160x56, “Il saluto alla Croce del Martirio”, cm 103x56.
“Annunciazione” dello scultore ferrarese Arrigo Minerbi (1881-1960), con iscrizione di Giovanni Costanzi, 1930 circa, altezza 160 cm. L’opera è stata donata al Duomo dalla famiglia Marzotto in memoria di Annalisa, figlia di Umberto e Marta, affetta da fibrosi cistica, è mancata prematuramente a 32 anni.
Crocifisso prima del restauro
Crocifisso dopo il restauro
Ignoto, “Crocifisso”, legno di pioppo, XIV secolo, dimensioni 186 x 182 cm.(con la croce cm. 298 x 190) E’ stato restaurato nel 2017 da Giovanni Magri a cura dell’Associazione “Accordi” e della “Fondazione S. Stefano”. Le inaspettate e rilevanti novità stilistiche emerse dal restauro inducono ad uno studio approfondito dell’opera che, in ogni caso, già si pone come un punto di riferimento importante nell’ambito della scultura del ‘300.
Ignoto. Entro una teca di vetro, novanta ex-voto di devozione popolare in argento, risalenti ai secoli XVI-XVIII, suddivisi in raffigurazioni anatomiche e figure di devoti oranti. Sono stati restaurati nel 2012. Storicamente erano collocati ai piedi del Cristo Crocifisso.
Bassorilievo in pietra per la Cappella sepolcrale dei Vescovi concordiesi con Cristo Risorto e scene
dei Misteri Gloriosi, realizzato nel 1964 dallo scultore Luigi Strazzabosco, vissuto a Padova tra il 1895
e il 1985. Il bassorilievo è alto cinque metri e largo 3 circa.
Sono sepolti sei vescovi: Fulcherio di Zuccola, nominato vescovo nel 1269,
Carlo Fontanini nel 1827, Domenico Pio Rossi nel 1881, Luigi Paulini nel 1919,
Vittorio D'Alessi nel 1945, Vittorio De Zanche 1949 e Sennen Corrà 1989.
Descrizione....
20 “Madonna col Bambino e SS Antonino di Firenze e Luigi Bertrànd”, 1612-1631, di Pietro Damini (Castelfranco Veneto 1592 - Padova 1631), dimensioni 283x190 cm. Detta anche “Madonna delle Grazie”.
A Padova fino al 1819 si ergeva la monumentale chiesa trecentesca di Sant'Agostino con annesso convento domenicano.
Questa pala ornava l'altare, costruito nel 1521, dedicato a Sant'Antonino arcivescovo di Firenze, e venne descritta come "una tavola d'Altare, colla Beata Vergine, il Bambino Gesù, S. Antonino Arcivescovo di Fiorenza, e S. Bertrando".
L'altare di Sant'Antonino venne poi demolito nel 1750. Nel 1819 gli austriaci, per costruire un ospedale militare, demolirono la chiesa e questo dipinto, insieme ad alcune tombe della famiglia da Carrara, sono le uniche testimonianze rimaste della chiesa di San'Agostino. In seguito alle soppressioni napoleoniche, il dipinto venne portato nel deposito Demaniale dell'Ex Commenda di Malta di Venezia e nel 1833 passò a questo Duomo.
21 “Crocifissione”, fine XVI secolo, di Palma il Giovane (Venezia 1544-1628), 370x470 cm. E’ stato eseguito
per il precedente Duomo di S. Andrea. È l’unica pala d’altare con questo tema presente nelle chiese di
Portogruaro. La diretta attribuzione palmesca deriva dalla figura del Cristo, quasi identico, ma più
drammatico, rispetto a quello della pala di pari soggetto, firmata, conservata nella chiesa dei Santi Giovanni
e Paolo a Venezia.
È stato restaurato nel 2009.
Descrizione...
22 Stefano Dall’Arzere (Padova? 1520-post 1573), “San Mattia tra San Giovanni Battista e Sant’Anna da un lato, e San Benedetto e Santa Margherita dall’altro. In alto la Vergine col Bambino”, 1542, 279x193 cm. È giunto nel Duomo di Portogruaro nel 1833 dal Deposito Demaniale dell’ex Commenda di Malta di Venezia. Era originariamente nella chiesa, poi abbattuta, di S. Mattia a Padova e fece parte delle requisizioni napoleoniche di opere d’arte.
23 “Ultima cena”, 1604, dimensioni 148 x 550 cm di Sante Peranda (Venezia 1566-1638). Commissionato dalla Confraternita del Ss. Sacramento del precedente Duomo di S. Andrea. Presenta una parentela strettissima col dipinto autografo dello stesso soggetto della chiesa dei Santi Martino e Rosa di Conegliano. È stato restaurato nel 2007.
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Sotto la tela è posta l'epigrafe dedicata al vescovo Carlo Fontanini. Notevole l'indicazione della data per
la celebrazione annuale della dedicazione: ultima domenica di luglio:
CARLO FONTANINI, SACERDOTE DELLA
CONGREGAZIONE DELLA MISSIONE, VESCOVO DI CONCORDIA, CON RITO SOLENNE IL 28 LUGLIO 1833 DEDICÒ QUESTO TEMPIO A
DIO OTTIMO E MASSIMO IN ONORE DI SANT’ANDREA APOSTOLO, ASSEGNANDO OGNI ANNO COME GIORNO DELLA DEDICAZIONE
L’ULTIMA DOMENICA DI LUGLIO."
“S. Chiara tra i Santi Bonaventura e Bernardino da Siena. Sopra la Beata Vergine col Bambino
e S. Orsola in gloria con le compagne di martirio”, 1720, dimensioni 284 x 156 cm,
di Gregorio Lazzarini (Venezia 1665-Villabona 1730). Era stato eseguito per la chiesa di S. Francesco.
Descrizione
“Cristo in gloria tra gli angeli”, 1722, 450x268 cm, di Gregorio Lazzarini (Venezia 1665-Villabona 1730). Era stato eseguito per la chiesa di S. Francesco. Rimase nella chiesa di S. Agnese dal 1830 al 1892.
14 Bassorilievi in bronzo con le stazioni della via Crucis, 1962, 68x53 cm, di Valentino Turchetto, (Portogruaro 1906-1965).
Autore ignoto, “Salita di Cristo al Calvario”, sec. XVI, cm. 87x112 tempera grassa su tavola.
Nel 2009 è stato effettuato un restauro da Giancarlo e Giovanni Magri in memoria del dott. Pier Luigi Gaiatto.
Autore ignoto, “Pietà”, scuola veneta, sec XVI, cm 135x195.
“Battesimo di Gesù”, XVI-XVII secolo, 156x212 cm di Ignoto. È collocato nel piccolo edificio adibito a
Battistero, a fianco dell’abside. L’edificio è ciò che resta del demolito Oratorio del Santissimo Corpo di
Cristo o dello Spirito Santo, risalente alla seconda metà del XIV secolo.
Descrizione...
Giovanni Costantini (1875-1917), “Fonte Battesimale” 1914, opera in pietra di Verona e noce
americano.
Descrizione...
Domenico Castaldi (1954), “Crocifissione” 2011, cm 80x70, terracotta patinata in bronzo.
Il Campanile, alto 59 metri, è l’antica torre civica, innalzata presumibilmente tra il XII e il XIII secolo. La vistosa pendenza, comune a tanti campanili di Venezia e dovuta ad un iniziale cedimento delle fondazioni, ne fa una vera attrazione turistica. È previsto un intervento di restauro e di messa in sicurezza. La cuspide ottagonale risale al 1877-79.
Ignoto, “Madonna in trono con Bambino”, statua in pietra, XIV secolo. Presenta analogie con quella eseguita nel 1314 per la chiesa di San Francesco e attualmente nel museo Archeologico di Portogruaro.
Idea e realizzazione:
Ing. Carmelo Amore
Sponsor:
Ing. Carmelo Amore
Contenuti della guida cartacea:
Prof. Emanuela Ortis Alessandrini
Apparato fotografico:
FOTOREPORTER di Vinicio Scortegagna
Revisione codice Html:
Gianluca Amore
Cura versione inglese:
T. C. della Gran Bretagna
Contributi:
dott. Roberto Sandron, Domenico Megliola, dott. Giulio Steccanella germanista
Contatti: