Chipene 14 Febbraio 2018
A Chiepene è finalmente arrivata la pioggia… anche troppa! Tanto che, pur attesa, sta creando non pochi problemi: è stata molto abbondante […] Di danni ce ne sono stati, pesanti nella fascia più bassa della diocesi: […] vento e pioggia hanno distrutto moltissime case e infrastrutture. Per giorni è mancata l’energia elettrica perché molti pali e tralicci avevano ceduto.
Tante le strade rimaste interrotte, perché squarciate dal passaggio dell’acqua o per i ponti crollati. Il primo bilancio parla della necessità di 477 milioni di meticais (meno di 7 milioni di euro) per ripristinare le infrastrutture. La Caritas diocesana si sta organizzando per reperire fondi e realizzare un intervento di primo appoggio alle famiglie rimaste senza casa: comprare e distribuire teli di plastica per una prima copertura di emergenza per circa 6.500. Anche in questo caso la miseria aggrava le cose. Molte case sono costruite ancora in maniera tradizionale,con alcuni pali e canne di bambù riempite di terra. Quando prendono acqua la terra torna a sciogliersi in fango e cade tutto. Se il tetto è ben fatto tutto va bene, ma se ci si mette anche il vento è difficile salvare qualcosa.
Non esistendo pianificazione territoriale, la gente si sistema dove reputa più opportuno, senza valutare se si colloca in una bassura o in un potenziale punto di passaggio d’acqua. Il suolo è tutto molto esposto all’erosione (le strade ne pagano le conseguenze), ma il modo “normale” di guadagnare terreno alla “machamba” (al campo coltivato) fa piazza pulita di tutto lasciando il terreno nudo: significa più calore e siccità con il sole, erosione e dilavamento quando piove.[..]
2018/ Apr Don Loris Vignandel è partito …
Il 2 aprile don Loris, dopo il corso di portoghese (4 mesi in Portogallo), un periodo nella sede Cum di Verona (centro unitario per la cooperazione missionaria) e il mandato missionario da parte del vescovo e della Diocesi, è partito per la missione in Mozambico; destinazione la missione diocesana di Chipene (nord del Mozambico) dove ha raggiunto don Lorenzo Barro, presente in quella terra da circa 2 anni.
Ricordiamo i nostri sacerdoti “fidei donum” nella preghiera.