2020/ Set 6 – Ordinazione diaconale di Erik Salvador e Matteo Borghetto

Pordenone: domenica 6 settembre: sei seminaristi ordinati diaconi
Sintesi della celebrazione: 20 min

Celebrazione integrale: 1 h e 49 min

Domenica 6 settembre 2020, XXIII domenica T.O. sono stati ordinati 6 Diaconi fra cui Matteo Borghetto che attualmente serve la nostra parrocchia ed Erik Salvador che invece ha servito qualche anno fa.
Questi i Diaconi:
EMANUELE FIOCCHI (1976) Proviene da Praturlone di Fiume Veneto
STEFANO MATTIUZZO (1980) Proviene da Lancenigo (TV)
MATTEO BORGHETTO (1993) Vive a Ligugnana di San Vito.
E’ passato per il Pontificio Istituto sant’Apollinare, il collegio Capranica e la Gregoriana in Roma. Confida: “Potrei definire la mia vocazione, come la storia di una presenza silenziosa ma costante del Signore che, passo dopo passo, mi sta facendo capire che cosa significhi essere chiamati nella sua vigna a lavorare”.
RAMMANI GIUSEPPE (1996)
Pur avendo un riferimento a Bannia di Fiume Veneto, Rammani Giuseppe ha come confine il mondo, in quanto nato a Katmandù, capitale del Nepal, considerata il “tetto del mondo”; è in contatto con le 9 sorelle, il papà 83enne, mentre la mamma è deceduta. Di religione induista, è stato battezzato nel 1995.E’ stato il fascino del Vangelo di Gesù a far nascere la conversione nel suo cuore, con la proposta di una “continua rinascita aperta a tutti”.
ERIK e THOMAS SALVADOR (1996)
I gemelli Thomas ed Erik, nativi da San Vito al Tagliamento, con la loro famiglia, vivono a Concordia, ove hanno sperimentato la vita liturgica nella cattedrale di Santo Stefano e quella formativa e ricreativa all’oratorio. ( Fonte Il Popolo di Pordenone)
 

 

 

 

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2020/ 13 Marzo – Comunicato del vescovo

COMUNICATO del 13 MARZO 2020
Carissimi Presbiteri e Diaconi
Consacrati e Consacrate
Fedeli Laici
Mi rivolgo a tutti Voi, Fratelli e Sorelle, per esprimere ancora una volta i sentimenti di vicinanza e partecipazione che nutro nei confronti di ciascuno.
In comunione con alcuni Vescovi del Triveneto, abbiamo scelto le parole del profeta Geremia per riflettere sul momento che stiamo vivendo. Dice il profeta: “I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale. […] Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
[…] Ma per il tuo nome non abbandonarci, non render spregevole il trono della tua gloria. Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi” (Geremia 14, 17-18.21). Sono le parole del Cantico di Geremia che la Chiesa mette sulle nostre labbra nelle lodi di venerdì prossimo. Descrivono molto bene la situazione in cui tutti ci troviamo con l’accorata invocazione al Signore affinché non ci abbandoni; parlano anche della fatica e della difficoltà che noi, come Vescovi, siamo chiamati ad assumere come pastori delle nostre Chiese in questi giorni di epidemia. Come tutte le persone del nostro Paese, anche noi proviamo paura e preoccupazione, a livello personale e come responsabili delle comunità. Vogliamo sperare, anche se ci rendiamo conto che la strada è lunga ed il cammino esigente. La fede sostiene la speranza che “non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato
(Romani 5,5).

Scarica l’intero documento:
COMUNICATO DEL VESCOVO E INDICAZIONI DEL 13.3.2020

JESOLO SEND NATIVITY 2019

Un gruppo di parrocchiani si è recato  a Jesolo a Visitare SAND NATIVITY 2019. Condividiamo il video fatto da Carmelo Amore e la presentazione incentrata sulle BEATITUDINI.

LE BEATITUDINILE:   UN   POEMA DIVINO DELL’AMORE
Le persone di fede cristiana conoscono bene i Dieci comandamentianche se non tutti riescono a ricordarli o recitarli, tutti e dieci, con precisione. Essi rappresentano la parola di Dio data a Mosè per essere condivisa con i tutti fedeli.Le Beatitudini vengono non di rado presentate come l’antitesi delneo Testamento al Decalogo, come, per così dire, l’etica più elevatadei cristiani nei confronti dei comandamenti dell’Antico Testamento.Questa interpretazione fraintende completamente il senso delle parole di Gesù. Gesù ha sempre dato per scontata la validità del Decalogo, il Discorso della Montagna riprende i comandamenti e li approfondisce, non li abolisce “Non pensate cheio sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti: non sono venuto perabolire, ma per dare compimento”. Non così perentorie come possono apparire i Dieci Comandamenti, le parole di Gesù checompongono le beatitudini sono esortazioni che invitano alla speranza, la proposta di uno stile di vita rivolto a tutti, indipendentemente dalla propria posizione sociale, condizioneeconomica o credo religioso.Per questa ragione ho accolto con gioia l’invito a rappresentare i concetti espressi dalle Beatitudini attraverso la scultura e ciascun artista li interpreta secondo la propria inclinazione e percezione.Nell’assegnare agli scultori una beatitudine di Gesù da rappresentare, volevo che ognuno esprimesse esse il proprio individuale sentimento, anche attraverso una breve dichiarazione d’artista.Credo che abbiano realizzato delle opere piene di significato e capaci di trasmettere emozionipositive.  Oltre che ad ammirare le sculture, il nostro intento è coinvolgere il visitatore in una riflessione più profonda, una contemplazione dell’Amore che Gesù ci ha donato con queste parole.Richard Varano – Direttore artistico