Le emozioni delle quattro stagioni vivaldiane all’Arena di Verona Mercoledì 28 agosto il gruppo animatori dell’Oratorio “Pio X” di Portogruaro ha chiuso la stagione estiva dell’Oratorio con un’esperienza senz’altro unica e straordinaria.
Una trentina di ragazzi, accompagnati da mons.
Giuseppe Grillo e don
Matteo Borghetto e altri adulti collaboratori, ha preso parte all’
Arena di Verona al concerto “
Viva Vivaldi” in anteprima mondiale: le quattro stagioni suonate in occasione del terzo centenario della loro stesura (1724-2024).
In una arena tutto esaurito (circa 12000 persone), il capolavoro vivaldiano è stato accompagnato da una proiezione di ologrammi ed effetti speciali curati dalla regia di Marco Balich, ideatore delle scenografie delle Olimpiadi e dell’Expo di Milano. L’unione fra la musica classica, col talento del violinista veneto Giovanni Andrea Zanon, e la tecnologia ha offerto una serata sensazionale, in cui ci si è potuti immergere, nel vero e proprio senso della parola, all’interno del genio del “prete rosso”, assaporando con l’udito e la vista le emozioni della primavera, dell’estate, dell’autunno e dell’inverno messi su note.
Un’emozione multisensoriale grandissima, dunque, ha incorniciato l’estate 2024 che ha visto gli animatori impegnati nelle tre settimane di Grest, fra la fine di giugno e l’inizio di luglio, il campo elementari a Tramonti di sotto dal 22 al 27 luglio, il campo animatori a Denice (Alessandria) e Venaria Reale dal 28 luglio al 3 agosto e il campo medie dal 19 al 25 agosto a Fusine.
Ora l’inizio del nuovo anno del gruppo animatori in Oratorio è accompagnato da un mosaico di ricordi bellissimi legati a queste pro-poste estive che hanno visto i ragazzi impegnarsi in prima persona nell’organizzazione di giochi, attività, momenti di riflessione e tanto altro offerti ai bambini e ragazzi più piccoli.
La serata in Arena, una novità assoluta per il gruppo, ha suggellato quindi un percorso che ora riprende con energia e passione nei prossimi mesi, durante i quali i ragazzi continueranno a sperimentarsi nel sempre difficile ma entusiasmante percorso di crescita dell’adolescenza.