Il campo biblico è un’esperienza aperta a tutti: giovani, adulti, coppie, famiglie e religiosi. È strutturata in due parti distinte e complementari. Da lunedì mattina al pranzo di mercoledì andremo a conoscere la struttura e le tematiche fondamentali del testo proposto.
Da mercoledì sera a Domenica ci concentreremo su alcuni brani del testo e le giornate vengono scandite attraverso i quattro momenti fondamentali della Lectio Divina: la Lectio, poi la Meditatio guidata, il silenzio con la Contemplatio, infine la condivisione dei frutti della preghiera personale.
È possibile partecipare anche a una sola delle due parti.
Dove: Casa Alpina mons. Paulini, Cimolais (Pordenone)
Quando: dal 5 al 11 agosto 2019
Tema: “Elia… Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore”
Importante: per i bambini e i ragazzi sarà attivo un servizio di animazione
con una proposta di campo a loro misura. I minori presenti dovranno essere
accompagnati dai genitori partecipanti al campo.
Iscrizioni: dal 20 maggio al 20 luglio 2019:
Silvia 333.3565823 – Maurizio 340.6789466
Informazioni: all’indirizzo biblico@ac.concordia-pordenone.it. oppure
2018/ Apr Don Lorenzo Barro scrive da Chipene
Chipene 14 Febbraio 2018
A Chiepene è finalmente arrivata la pioggia… anche troppa! Tanto che, pur attesa, sta creando non pochi problemi: è stata molto abbondante […] Di danni ce ne sono stati, pesanti nella fascia più bassa della diocesi: […] vento e pioggia hanno distrutto moltissime case e infrastrutture. Per giorni è mancata l’energia elettrica perché molti pali e tralicci avevano ceduto.
Tante le strade rimaste interrotte, perché squarciate dal passaggio dell’acqua o per i ponti crollati. Il primo bilancio parla della necessità di 477 milioni di meticais (meno di 7 milioni di euro) per ripristinare le infrastrutture. La Caritas diocesana si sta organizzando per reperire fondi e realizzare un intervento di primo appoggio alle famiglie rimaste senza casa: comprare e distribuire teli di plastica per una prima copertura di emergenza per circa 6.500. Anche in questo caso la miseria aggrava le cose. Molte case sono costruite ancora in maniera tradizionale,con alcuni pali e canne di bambù riempite di terra. Quando prendono acqua la terra torna a sciogliersi in fango e cade tutto. Se il tetto è ben fatto tutto va bene, ma se ci si mette anche il vento è difficile salvare qualcosa.
Non esistendo pianificazione territoriale, la gente si sistema dove reputa più opportuno, senza valutare se si colloca in una bassura o in un potenziale punto di passaggio d’acqua. Il suolo è tutto molto esposto all’erosione (le strade ne pagano le conseguenze), ma il modo “normale” di guadagnare terreno alla “machamba” (al campo coltivato) fa piazza pulita di tutto lasciando il terreno nudo: significa più calore e siccità con il sole, erosione e dilavamento quando piove.[..]