Abbiamo portato il nostro servizio in associazioni come l’Arca, che si occupa di persone con disabilità mentali, l’Opera Marella che si prende cura dei profughi, l’Antoniano, una mensa che serve pa- sti a chi a problemi economici, alle mense S. Petronio, S. Famiglia, Angeli Custodi e alle cucine popolari che garantiscono i pasti alle persone più povere, alle Suore della Madre Teresa che accolgono le madri e i bambini abbandonati o all’happy center, un luogo di relazioni che accoglie e permette di stare insieme, dove ciascuno può dare il proprio contributo, condividere idee, emozioni, problemi e soluzioni.
Siamo entrati in contatto con realtà diverse dalle nostre, che credevamo di conoscere, e dalle quali abbiamo imparato molto. A primo impatto c’è stato un po’ di disagio soprattutto perché abbiamo avuto di fronte persone sconosciute, di cui non sapevamo nulla. Ma dopo aver capito come fossero, il disagio iniziale è scomparso. Da queste persone abbiamo imparato tanto, abbiamo incontrato ragazzi che, nonostante qualche problema fisico o mentale, sanno sorridere anche per le piccole cose, che magari noi non avremmo mai notato.
Abbiamo conosciuto persone con una profondità tale da cui si può solo imparare.
Sicuramente è stata un’esperienza che porteremo nel cuore per sempre.
an. Elisabetta Terenzi