Fede e devozione popolare. Con la festa del patrono Sant’Andrea la comunità di Portogruaro recupera una parte della propria ricca storia artistico-religiosa. Sono gli ex-voto in argento del Duomo, restaurati e di nuovo visibili a tutti.
Pagine di storia da riscoprire
Sono più di novanta pezzi di dimensioni molto piccole. Le sottili e delicatissime lamine d’argento risalgono ad un periodo che va dalla fine del Cinquecento a tutto il secolo successivo e, forse, oltre: sono state sbalzate, finite a cesello, montate su anima lignea ed erano contenute nella custodia, sempre di legno, che ancora le ospita, fissata al braccio inferiore della croce del trecentesco Crocifisso collocato nella lunetta, sulla sommità della parete della controfacciata. Prima del 1833, anno di dedicazione dell’attuale Duomo, si trovavano nell’altare del Crocifisso che l’omonima confraternita aveva costruito nel vecchio Duomo demolito a fine Settecento.
Le raffigurazioni
Solo alcune delle placchette sono strettamente degli ex-voto: rappresentano parti anatomiche (mano, gambe, cuori, occhio) e sono dei veri e propri ringraziamenti per la grazia ricevuta. La maggioranza delle lamine, però, ha una rilevanza particolare: sono dei veri e propri ritratti dei componenti della confraternita rappresentanti oranti e con la sottolineatura dell’abbigliamento
del tempo. Il restauro degli ex-voto è opera del maestro Giancarlo Magri, ed è stato promosso dalla Parrocchia assieme all’associazione culturale Accordi, con il contributo economico della Fondazione Santo Stefano.
Per l’occasione è stato stampato un fascicolo con interventi del parroco, monsignor Pietro Cesco, di Luca Majoli della Soprintendenza Psae per le province di Veneto orientale, e di Gianni Marella, presidente dell’associazione Accordi. Questo piccolo intervento riporta l’attenzione sul grande Crocifisso trecentesco da ristudiare e, forse, restaurare.
Antonio Martin